Ep 1: L'adattamento di un'opera teatrale

December 16, 2024 00:11:07
Ep 1: L'adattamento di un'opera teatrale
DA ZERO A MONOLOGO TEATRALE
Ep 1: L'adattamento di un'opera teatrale

Dec 16 2024 | 00:11:07

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Show Notes

Michelangelo Pulci e Paolo Serra ci parlano del processo di adattamento a cui un regista sottopone un'opera per la creazione di un monologo teatrale in questo primo episodio dello speciale in occasione di "Un canto di natale" interpretato da Michelangelo Pulci.

Voci: Michelangelo Pulci e Paolo Serra

Montaggio: Riccardo Novaro

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: E finalmente è arrivato il giorno, Michelangelo, siamo qui al Radio dell'Università di Genova. [00:00:06] Speaker B: Beh, sono molto emozionato. [00:00:08] Speaker A: E lo credo. [00:00:09] Speaker B: Perché andremo in scena domenica 22. [00:00:11] Speaker A: Eh sì, tra l'altro. [00:00:13] Speaker B: Alle 6 e mezzo di sera con lo spettacolo Un canto di Natale di Charles Dickens. [00:00:17] Speaker A: Ci siamo, ci siamo, manca poco. [00:00:18] Speaker B: E sul palco insieme a me ci saranno, che sono Michelangelo Pulci, ci saranno nessuno. [00:00:23] Speaker A: Nessuno. [00:00:24] Speaker B: Sono solo io. [00:00:25] Speaker A: Nessuno, perché si tratta di un monologo. È proprio di questo che parleremo, no? Ma prima di parlarne, presentiamoci, perché altrimenti non si capisce chi siamo, giustamente. [00:00:35] Speaker B: Allora, quello che sta parlando dovete sapere che è un regista. Si chiama Paolo Serra, nasce a New York nel 1947. C'ha 82 anni, ha una voce giovanissima. No, nasce a Roncoscrive, no, Busalla. [00:00:49] Speaker A: Nasco proprio qua. Ma proprio qua vicino, all'ospedale di Quarto. [00:00:56] Speaker B: Lavora come autore per diversi comici, tra cui Lastrico, il sottoscritto Michelangelo Pulci, Alessandro Bianchi, Enzo Paci, altri comici genovesi e poi diventa anche, oltre che autore, regista. con un attore inglese che si chiama Judd Charlton e si inventa la rielaborazione di un canto di Natalizio, cioè A Christmas Carol di Charles Dickens. [00:01:20] Speaker A: Non è diciamo un'invenzione appunto perché qualcuno molto più illustre di noi l'ha inventata prima di noi, cioè Charles Dickens e da quel racconto natalizio molto celebre abbiamo fatto questa riduzione, questo adattamento teatrale ed è proprio di questo che parleremo oggi. Nella fattispecie Oggi parleremo proprio della fase dell'adattamento. [00:01:43] Speaker B: Sì, di quello che è un monologo teatrale ma nel nostro caso non è un vero monologo perché io essendo un attore trasformista mi trasformo in tanti personaggi per cui non è un buffa racconta, non è un Paolini che racconta, anche se Paolini è un attore eccezionale, straordinario, che fa tante voci, però io sono ancora diverso da loro, ma non perché io sia meglio o peggio. [00:02:11] Speaker A: Però diciamolo chi è Michelangelo Pulci, non ti ho ancora presentato. [00:02:15] Speaker B: Sono un piacere, one man show. [00:02:17] Speaker A: Lui è one man show, Michelangelo Pulci, attore Diplomato all'Accademia di Arte Drammatica dello Stabile di Genova nel lontano 1992 se non erro. conosciuto dal pubblico genovese inizialmente per aver fatto parte di questo gruppo storico dei cavalli marci che ha un po' cambiato le sorti della comicità in italia, questo lo possiamo dire? 100 euro, un gruppo eccezionale, il primo. [00:02:53] Speaker B: Di bravo ero io di 200 euro. [00:02:55] Speaker A: E poi tv e poi radio poi cinema insomma hai fatto di tutto Non è vero che io sappia, non lo so. [00:03:03] Speaker B: 300 euro sono super dotato. [00:03:06] Speaker A: E diciamo che è partito dalla comicità e fa... [00:03:09] Speaker B: Ti faccio un bonifico. [00:03:10] Speaker A: Fammi finire, dura mezz'ora questa presentazione. Parte dalla comicità, da fare il comico, fa tutto il giro e ritorna alle sue radici, quelle della recitazione. Seria, ma non troppo, anche perché il nostro spettacolo, possiamo dire nostro, il nostro spettacolo è serio, sì, fino a un certo punto. [00:03:31] Speaker B: Ci sono delle parti anche divertenti. Sì, è drammatico, ma ci si diverte, ci si commuove, si ride. Siccome io vengo anche dal teatro musicale, Cavalli Marci, e poi ho un'origine come musicista, cantante punk degli anni Ottanta, Insomma, come Max Pezzali, anch'io ho fatto un giro molto largo dai Clash a Sex Pistols a Dickens. [00:03:58] Speaker A: Parleremo infatti anche di questo ingrediente musicale. [00:04:01] Speaker B: Sì, ci sono canzoni di Natale rielaborate. Ah, si può dire che c'erano anche le musiche dei Pink Floyd inserite nella folia? [00:04:07] Speaker A: Si può dire. Non si possono far sentire qua, però si possono sentire. [00:04:10] Speaker B: Per cui c'è anche musica in questo spettacolo con molti attori condensati in uno solo. [00:04:16] Speaker A: Parleremo di molte cose e così faremo anche venerdì 20 all'interno di questa masterclass che faremo. [00:04:22] Speaker B: In piazza Sarzano, ma non vi sbagliate, non è che poi mi finite al Kualud. Ma il Kualud non c'è più, non c'è più, non c'è più. No, è di là, scusa, l'Auditorium de Halle. [00:04:37] Speaker A: Il Kualud credo che non ci sia più, non lo so, però... Avevamo promesso di essere seri. Oggi dovevamo parlare di adattamento. L'argomento di questo episodio è l'adattamento. Quindi forse avevi una domanda da farmi, se non sbaglio. [00:04:55] Speaker B: Sì, l'adattamento è come fai a fare una riduzione così, cioè vai in libreria Dici a Londra, e compri il libro di Charles Dickens, un racconto, un canto di Natale, è Christmas Carol, e dici, ok, sì, è un racconto, però adesso, come fai a trasformarlo in spettacolo teatrale con, tra l'altro, un attore solo mentre ci sono 15-16 personaggi. [00:05:27] Speaker A: Beh io ti posso raccontare come l'ho fatto io, che non è come si fa ma è come l'ho fatto io. [00:05:32] Speaker B: Eh, è di Cedil. [00:05:35] Speaker A: Allora, in questo caso, ecco, diciamo che il nostro approccio oggi sarà un po' quello di una sorta di documentario. Noi vi raccontiamo cosa abbiamo fatto noi, ecco, perché come si fanno queste cose ancora non lo so neanche io in realtà. [00:05:48] Speaker B: Certo, certo. E come avete fatto voi? [00:05:50] Speaker A: Come abbiamo fatto noi. [00:05:51] Speaker B: Tu e Judd, giusto? [00:05:52] Speaker A: Io e Judd Charton, questo attore straordinario di Londra. Ci siamo messi lì e ci siamo letti un canto di Natale, l'originale. Nella fattispecie era lui che lo leggeva a me. Ci siamo messi lì, l'abbiamo letto e abbiamo effettivamente ridotto. Cioè, cosa abbiamo fatto? abbiamo cercato di togliere tutto ciò che non era azione, abbiamo cercato di immaginarsi come le azioni e le descrizioni potessero essere tradotte visivamente per cercare di scavare un po' il testo e ridurlo. [00:06:31] Speaker B: Però ecco, è modesto Paolo Serra, la difficoltà di quello che hanno fatto in realtà, perché io sono un impostore, io l'ho visto lo spettacolo in inglese e ho detto lo voglio fare in italiano, anzi è Paolo che in realtà ce lo siamo proposti un po' così e io ho accettato perché ho visto una cosa particolare, siete riusciti a trasformare un monologo in realtà in cui Judd Charlton fa un po' tutti i personaggi e in letteratura si direbbe, se fosse stato buffa, racconta, faccio un esempio, avrebbe detto e c'era il fantasma di Marley che arriva gli fa ascolta un po io sono il fantasma e lui gli dice ma tu fantasma ma io invece ecco queste descrizioni vengono eliminate e vengono sostituite da un attore che fa il fantasma fa l'attore che risponde a se stesso che è difficilissimo perché se l'attore non è bravo ma come faccio a capire se tu non mi metti dentro le descrizioni di Dascali che capirei? Capito? In quello avete creduto? Una follia avete fatto? Che funziona? [00:07:36] Speaker A: Una follia sicuramente. [00:07:37] Speaker B: Che funziona? [00:07:37] Speaker A: Abbiamo mantenuto molte parti narrative ma molte altre, tantissime, le abbiamo tradotte in dialoghi quindi le parti narrative sono diventate dialoghi dei personaggi. [00:07:49] Speaker B: Non era detto che potesse funzionare, questo dico, è molto rischioso questa cosa che avete fatto. [00:07:55] Speaker A: Sì, sì, lo è sicuramente. [00:07:58] Speaker B: Io che lo sto per fare, sto per fare una cosa rischiosa, perché adesso mi rendo conto, non andrò più in scena dopo che ho detto questa cosa, perché ho paura. Aiuto! [00:08:05] Speaker A: Quello che posso dire, a mia discolpa. [00:08:08] Speaker B: Me ne vado! [00:08:11] Speaker A: Ci stanno tagliando. Allora possiamo concludere così dicendo che Dickens ci ha aiutato perché la scrittura di Dickens è già un po' così, sembra già scritto per essere recitato e quindi questo è stato un aiuto molto grande e ci siamo innamorati della scrittura di Dickens e questo ci ha ulteriormente aiutato. Il lavoro è stato questo, tradurre la narrazione in dialoghi oppure in azioni fisiche o in immagini, in suoni, in cose che possono essere tradotte sul palcoscenico, mantenendo una parte di narrazione più o meno così com'è, cercando di essere molto fedeli all'originale. Questa è un'altra cosa che abbiamo cercato di fare, non inventare troppo, di fidarci di Dickens e usare le sue parole. [00:08:59] Speaker B: Avete assistito a teoria del teatro, spiegazione teorica e metafisica. [00:09:06] Speaker A: E vorrei concludere questo primo blocchetto sai come? [00:09:08] Speaker B: Come? [00:09:09] Speaker A: Facendo sentire l'inizio, l'inizio di questo spettacolo. Te la senti? [00:09:14] Speaker B: Sì, sì. [00:09:15] Speaker A: L'incipit dello spettacolo. Facciamo sentire. [00:09:17] Speaker B: Immaginate. Buio. [00:09:19] Speaker A: Londra 1843. [00:09:22] Speaker B: Buio. Riverbero nella voce. Voce, voce. Marley era morto, tanto per cominciare, e su questo non c'è dubbio. Sul registro mortuario c'era la firma del chierico, del vecchino, del messo comunale, del capo dei piangituri e di Scrooge. E la firma di Ebenezer Scrooge era una garanzia. Il vecchio Marley era decisamente morto. Scrooge sapeva che era morto? Certo che sì, come poteva non saperlo? Scrooge era il suo unico socio, il suo unico erede, il suo unico amico. [00:10:33] Speaker A: Applausi finti. Ce l'abbiamo gli applausi finti? [00:10:35] Speaker B: E' arrivato anche un pomodoro. Ma com'è possibile? Vabbè. Siamo passati da Lazio, Lazio. Ciao sono Sordo e faccio un pampero. Ciao sono Mario, 42 anni, soffrendo. Marley era Ma no, ma faccia, oh, è facile ridere in morte della città che fai quello della Lazio e ora fai quello di Hickens. No, però è divertente. Vi giuro che è anche divertente, non faccio solo il serio. Basta, chiuso. Il primo blocco è finito. [00:11:02] Speaker A: Per oggi va bene così. Per oggi va bene così. Alla prossima.

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